DAVIDE PERSICO-TERRAMARA: il cambiamento climatico in Pianura Padana
28.09.2024 ore 21,00
Castello Pallavicino-Casali
Gli autori parlano di clima
DAVIDE PERSICO
TERRAMARA: il cambiamento climatico
in Pianura Padana
Si chiama Terramara – Il cambiamento climatico in Pianura Padana ed è il nuovo
sforzo letterario di Davide Persico, docente all’Università degli studi di Parma e
sindaco di San Daniele Po, paese nel quale da sempre vive e dove ha fondato il
Museo paleoantropologico del Po. Un uomo del fiume, e di fiume, che conosce
angoli, segreti e peculiarità del nostro territorio. Tutto è nato, ancora una volta,
come accaduto anche in precedenza per altri volumi di Persico, da un fatto. In
questo caso, l’affioramento, in mezzo al fiume, di fronte all’attracco di Isola
Pescaroli, della sommità di un tronco. Un albero vissuto molti anni fa, sommerso
dal divagare nello spazio e nel tempo del Po. “Nascosto dalle acque fino al 2022 –
racconta lo stesso Davide Persico – l’albero è riemerso grazie alla forte siccità che
ha investito la Pianura Padana, diventando un riferimento. Come le pietre della
fame rinvenute in alcuni fiumi d’Europa, e di recente anche nel Rio delle Amazzoni,
incise con date e simboli per ricordare lo scarso livello dell’acqua durante i periodi di
siccità, anche il tronco fossile ha assunto il medesimo ruolo di indicatore delle
magre eccezionali, ormai sempre più frequenti. Ci sono evidenze di un
cambiamento climatico in atto e da quell’albero è nata l’idea di raccontarle“.
Terramara è un libro che trova le proprie radici negli altri quattro già pubblicati e
appartenenti alla stessa collana edita da Delmiglio: Il Lupo del Po (2019), Storie
Naturali (2020), I fossili delle alluvioni (2021) e Alieni (2022). In tutti questi volumi
naturalistici il tema climatico, che è di assoluta attualità, è stato accennato in
maniera differente, mentre in Terramara è diventato il vero protagonista. Si tratta
di un vero e proprio lavoro di ricerca delle evidenze del cambiamento climatico nel
territorio della Bassa. “Abituati da sempre, grazie alle immagini riportate dai media,
ad attribuire il problema del cambiamento climatico come a un qualcosa di lontano,
quindi estraneo alle nostre vite – spiega ancora Davide Persico – si scopre invece,
indagando tra i dati parametrici e le osservazioni naturalistiche che gli effetti del
cambiamento climatico non solo si possono osservare anche da noi, ma sono per la
gran parte sottostimate. Per la scrittura di questo testo sono stati studiati parametri
come la temperatura atmosferica, il livello idrometrico e la portata del Po, la
temperatura media delle acque del Po, la piovosità, l’accumulo di neve al suolo e
l’evapotraspirazione degli ultimi 30 anni. Inoltre, sono stati fatti censimenti e
valutazioni sullo stato di salute dei bodri, delle lanche e delle spiagge del Po. Tutti
questi dati, correlati, giustificano alcune evidenze di cambiamento della fauna e
della flora e ci fanno capire perché stiamo perdendo biodiversità. Non è un libro
catastrofista rimarca è un’analisi obiettiva della situazione, col quale si azzardano
anche previsioni future ma soprattutto si suggeriscono rimedi che possono
rallentare questa tendenza e anche contrastarla. Il libro consta di 152 pagine, 12
figure con grafici nei quali sono raccolti oltre un milione di dati analizzati e 24
tavole fotografiche con immagini esemplificative di ambiente, lanche asciutte, bodri
in sofferenza idrica e animali avvantaggiati o svantaggiati da questo cambiamento.
“La copertina, realizzata da mia figlia Emma attraverso la tecnica della pittura digitale
– spiega l’autore – riproduce un gruccione a caccia, sullo sfondo del quale vi
è il bozzetto di un grafico che dimostra come sia variata la concentrazione di
anidride carbonica negli ultimi 600.000 anni evidenziando quanto, i valori raggiunti
oggi a causa delle immissioni antropiche, siano talmente fuori scala da dimostrare
che, oltre ad essere vittime, siamo soprattutto causa di questo cambiamento. Il
titolo, Terramara, è stato scelto in relazione al fatto che le Terramare sono state il
primo esempio padano di una civiltà impattante sull’ambiente, poi estinta da un
drastico cambiamento del clima. Si tratta di un esempio da cui avremmo dovuto
imparare tanto ma che invece, purtroppo, stiamo ripercorrendo. Terramara non ha
la pretesa di essere un’opera completa sul cambiamento climatico, rappresenta
invece un modo per comprendere in chiave locale l’evoluzione indotta del nostro
pianeta, offrendo spunti di discussione e riscontri su cui riflettere“.