Mostra bipersonale di Massimo Moavero e Stefano Santi
Dal 14.09 al 05.10.2025
Castello Pallavicino-Casali
Mostra d’arte
ESSENZE
Mostra bipersonale
di Massimo Moavero e Stefano Santi
Riprende, dopo la consueta pausa estiva, il programma espositivo nel Castello
Pallavicino-Casali di Monticelli d’Ongina (Piacenza) con la bipersonale “Essenze”, in
programma dal 14 settembre (inaugurazione alle 10, a seguire il convegno
“Emozioni e Parole”, ingresso libero) al 5 ottobre. L’esposizione rappresenta
l’occasione per immergersi in un confronto artistico tra due personalità dalla forte
identità espressiva: Massimo Moavero e Stefano Santi. Curata da Simone Fappanni
e promossa dal Gruppo Culturale Mostre – ODV, la rassegna si articola intorno a un
tema di ampia portata e profonda riflessione – quello delle “essenze” – intese come
ciò che, al di là delle apparenze, costituisce il nucleo autentico dell’essere, della
forma e della percezione.
Il percorso artistico di Moavero affonda le radici in un background che coniuga la
tradizione e la contemporaneità. Nato a Palermo e stabilitosi a Milano, inizia la sua
carriera lavorando nel mondo della moda, collaborando con marchi di grande rilievo
come Krizia, Missoni, Malerba, Diego Della Palma e Marina Lante Della Rovere.
Questa esperienza nel design e nella moda ha inciso profondamente sul suo
approccio al fare artistico, che si traduce nella capacità di fondere eleganza e
sperimentazione, precisione e fluidità. Dagli inizi degli anni Duemila, la sua
attenzione si è ampliata alla pittura e al design d’arte, con una produzione che
comprende non solo dipinti ma anche oggetti come lampade realizzate in ferro e
seta, ogni elemento scandito da un’attenzione meticolosa alle materie e ai dettagli.
Il gesto pittorico di Moavero, che definisce come un “gesto estetico”, non si limita a
rappresentare un soggetto ma ne rivela l’atmosfera e il sentire interiore: la pittura
diventa così una trasposizione di stati d’animo, un’improvvisazione musicale in cui i
contorni si ammorbidiscono e la realtà si dissolve in forme mutevoli. «Le figure
femminili, i nudi ei temi musicali – spiega Fappanni – costituiscono il tema centrale
delle opere scelte per questa rassegna. Non si tratta di semplici ritratti o
rappresentazioni, quanto piuttosto di presenze sospese tra realismo e astrazione, in
cui la ricerca anatomica si fa strumento per raggiungere una dimensione emotiva
più ampia. Le figure emergono da atmosfere rarefatte, definite da gesti pittorici che
enfatizzano il volume e la postura. La musica, in particolare, non è un tema
accessorio ma parte integrante della sua poetica creativa, “trasportata sulla tela
come vibrazione che muta lo spazio e lo fa pulsare di vita”.
Il lavoro di Santi, continua il curatore, si muove invece su un piano espressivo
diverso, ma altrettanto complesso e originale. Architetto di formazione, ha
sviluppato un linguaggio pittorico caratterizzato da un uso rigoroso e al tempo
stesso poetico della geometria. Le sue opere, generalmente prive di figure umane,
sono paesaggi surreali che si dispiegano in spazi costruiti attraverso ripetizioni,
sovrapposizioni e variazioni di forme geometriche essenziali, con un particolare
rilievo dato al quadrato, simbolo di ordine e stabilità, ma anche di limite e
sospensione. La visione di Stefano si prospetta un universo in cui il reale si
trasforma in dimensione metafisico-surreale, dove il paesaggio – spesso ispirato
alla pianura padana e agli ambienti naturali circostanti – si dissolve in una serie di
strutture architettoniche immaginarie, ordinate secondo schemi rigorosi ma non
privi di simbolicità e suggestione. Il suo uso della geometria non è un mero
esercizio formale, ma un tentativo di costruire un “rifugio” dalla complessità e dal
caos della realtà, un luogo di silenzio e di contemplazione.
Il dialogo tra le opere di Moavero e Santi nella cornice storica del castello acquista,
così, un significato ulteriore proprio per la tensione tra due diverse visioni, intense e
complementari, del reale.
L’esposizione è aperta nei weekend fino al 5 ottobre, in occasione degli eventi che si
tengono al Castello e, per gruppi e scolaresche, anche infrasettimanalmente, previo
appuntamento.