Mostra documentaria “I DIMENTICATI”
Dal 15.06 al 13.07.2025
Castello Pallavicino-Casali
Mostra documentaria
I DIMENTICATI
Potrebbe sembrare vano, se non addirittura inutile, il riproporre all’attenzione di
tutti, un momento periodico dell’epoca fascista, stampato a cura delle autorità della
Gioventù Italiana del Littorio a partire dal maggio 1942 e destinato a quei “bimbi
libici” che la decisione del governatore della Libia, Italo Balbo, aveva fin dai primi
giorni del 1940, allontanato dalle famiglie dei coloni italiani della nostra colonia
nordafricana. Invero l’iniziativa ci appare interessante ed utile, interessante perché
attraverso l’ingenuità degli scritti e le astuzie della propaganda, ci si può rendere
conto oggi meglio che con qualsiasi altro “documento” ufficiale, delle reali condizioni
di vita di quei tredicimila giovani che, nei vari campi sparsi per la penisola,
attendevano la vittoria ed il ritorno e che dopo la guerra si ritroveranno senza
tutela, senza famiglia e senza particolari riguardi da parte di un governo che nella
tragedia della sconfitta aveva mille altri casi più importanti e più urgenti da affrontare.
Fotografie e scritti sono autentici “documenti” da rileggere con attenzione per
meglio capire la realtà di un confino che per taluni doveva durare più di sei anni.
Ristampare questi numeri di “Quarta Sponda”, rivista voluta dal comandante
generale della G.I.L., A. Vidussoni, non solo rende un’emozionante omaggio a
questi ragazzi ma anche fa finalmente piena luce sull’inizio di questa loro
dimenticata vicenda che appare in questa prima fase quasi una festosa lunga
vacanza estiva ma che presto si tramuterà in tremenda tragedia. La storia dìItalia
di questa seconda guerra mondiale deve arricchirsi di questi elementi, non è solo il
militare o la battaglia che è importante ricordare, ma anche coloro che nel loro
piccolo e martoriato mondo vivevano una loro tragedia.
Oggi la storia tende a farsi anche portavoce di queste crisi dimenticate dalla
“grande storia”: oggi la storia tende a a farsi globale e a rendere testimonianza la
più ampia e la più ricca possibile dell’intera cosmogonia italiana in guerra.
Tutto va ricordato con amore e precisione, e la questione dei “bimbi libici”, deve
essere compreso nel patrimonio dell’Italia tutta.